Accedi / Registrati
Home
Come funziona
Premi
Gift Card
Contest
Altri servizi
Cerca Organizzazione
Nato nel 2004 per sottrarre all’estinzione la frutta antica, il conservatorio i Giardini di Pomona conta una collezione di 1200 fruttifere arboree, fra cui 650 differenti cultivar di fichi provenienti da tutto il pianeta. Albero-simbolo è il kaki di Nagasaki, esemplare scampato alla bomba atomica.
Pomona ONLUS
€5
al mese
€15
al mese
€25
al mese
€ Altro importo
Parteciperai alle estrazioni ogni mese
Il 100% della tua donazione sosterrà l’organizzazione
Parteciperai automaticamente a tutte le estrazioni mensili
Vedi date
Vinci e scegli il tuo premio
Vedi premi
Disdici quando vuoi
Leggi regolamento
Vuoi fare un regalo unico?
È dalla dea latina, protettrice dei giardini e dei frutteti, che il conservatorio botanico i Giardini di Pomona prende il nome. Un catalogo vivente di archeologia frutticola messo a dimora nella Valle d’Itria, quella porzione del paesaggio pugliese scandito da trulli e ulivi secolari potentemente evocativo dell’Italia nel mondo. Nato nel 2004 con l’obiettivo di sottrarre all’estinzione antiche varietà e tramandarle alle generazioni future, il conservatorio conta oggi una collezione di 1200 fruttifere arboree. Non un circo Barnum di esotismi, ma un giacimento di tanti beni culturali quanta è la frutta antica presa in consegna dal mondo rurale e sottratta all’oblio. Fra queste 650 differenti cultivar di fichi provenienti dai quattro angoli del pianeta. Perché il fico? Chiede poco, in termini di cura, acqua e persino abilità agronomiche, restituendo frutti golosi come pochi, dall’enorme potenziale nutraceutico. Caratteristiche che ne fanno una pianta strategica nell’alimentazione futura delle popolazioni che vivono nelle aree a clima mediterraneo dei cinque continenti. E offre una lezione supplementare, rubata alla natura stessa: i fichi afgani, bosniaci, francesi, albanesi, israeliani, siriani e naturalmente pugliesi vivono in pacifica convivenza non solo fra loro, ma anche con la vegetazione mediterranea che spontaneamente sorge fra le zolle di una terra argillosa, rosso sangue. La crescita esponenziale dei campi collezione è il risultato di ricerche e scambi con i contadini, custodi della valle, e le comunità di permacultori di recente insediamento. Il paesaggio ne risulta ad oggi trasformato e restituito a una nuova complessità. Con un potente effetto collaterale di rigenerazione della fertilità dei suoli, anche grazie alle tre foreste alimentari coltivate in aridocoltura. Albero-simbolo di Pomona è il Kaki di Nagasaki, filiazione di un esemplare scampato alla bomba, situato al centro di un labirinto di lavande: tortuoso come il percorso che conduce alla pace.
È dalla dea latina, protettrice dei giardini e dei frutteti, che il conservatorio botanico i Giardini di Pomona prende il nome. Un catalogo vivente di archeologia frutticola messo a dimora nella Valle d’Itria, quella porzione del paesaggio pugliese scandito da trulli e ulivi secolari potentemente evocativo dell’Italia nel mondo. Nato nel 2004 con l’obiettivo di sottrarre all’estinzione antiche varietà e tramandarle alle generazioni future, il conservatorio conta oggi una collezione di 1200 fruttifere arboree. Non un circo Barnum di esotismi, ma un giacimento di tanti beni culturali quanta è la frutta antica presa in consegna dal mondo rurale e sottratta all’oblio. Fra queste 650 differenti cultivar di fichi provenienti dai quattro angoli del pianeta. Perché il fico? Chiede poco, in termini di cura, acqua e persino abilità agronomiche, restituendo frutti golosi come pochi, dall’enorme potenziale nutraceutico. Caratteristiche che ne fanno una pianta strategica nell’alimentazione futura delle popolazioni che vivono nelle aree a clima mediterraneo dei cinque continenti. E offre una lezione supplementare, rubata alla natura stessa: i fichi afgani, bosniaci, francesi, albanesi, israeliani, siriani e naturalmente pugliesi vivono in pacifica convivenza non solo fra loro, ma anche con la vegetazione mediterranea che spontaneamente sorge fra le zolle di una terra argillosa, rosso sangue. La crescita esponenziale dei campi collezione è il risultato di ricerche e scambi con i contadini, custodi della valle, e le comunità di permacultori di recente insediamento. Il paesaggio ne risulta ad oggi trasformato e restituito a una nuova complessità. Con un potente effetto collaterale di rigenerazione della fertilità dei suoli, anche grazie alle tre foreste alimentari coltivate in aridocoltura. Albero-simbolo di Pomona è il Kaki di Nagasaki, filiazione di un esemplare scampato alla bomba, situato al centro di un labirinto di lavande: tortuoso come il percorso che conduce alla pace.
Scegli tu la cifra
Il 100% della tua donazione sosterrà i progetti della tua organizzazione preferita
al netto dei costi di gestione dei pagamenti (2.9% + 0.35 euro su ogni donazione)
Puoi vincere ogni mese
Aggiungiamo sempre nuove date
Scoprili tutti
Cos’è Wishraiser?
Wishraiser è un nuovo modo di donare: semplice, intuitivo e smart. Ti basta un piccolo contributo per sostenere un’organizzazione non profit e avere la possibilità di vincere un premio a scelta ogni mese. Se vinci, il premio lo scegli proprio tu.
Posso disdire la mia donazione in qualsiasi momento?
Certo, puoi farlo in qualsiasi momento. Parteciperai comunque all’estrazione del mese in corso.
© 2024 Wishraiser S.r.l. All rights reserved